LA PRESENZA DELLA CONGREGAZIONE SACRA FAMIGLIA DI NAZARETH NEL MONDO

sabato 24 novembre 2012

168 - SALVEZZA

da "i pensieri di padre Piamarta"
 
Ed io, come Simeone, prendo dalle braccia di Maria il figlio Gesù. Questo Gesù per i suoi meriti, per le sue piaghe, per il suo sangue, io lo presento al Padre, perché nessuna di queste giovanette si abbia a perdere. «Domine quos dedisti mihi non perdidi ex eis quemquam» (Ho perso nessuno, o Signore, tra tutti quelli che mi hai affidato).

Un grande imperatore, mosso dalla fama di S. Nilo, lo andò a visitare e dopo un lungo colloquio, partendo, gli offrì molti preziosi regali. Ma il Santo, ringraziandolo umilmente, non li volle accettare. Allora l'Imperatore rispose: «Poiché non volete alcun dono, domandatemi qualche favore per voi o per parenti ed amici».
«Oh! questo sì», rispose S. Nilo. «La grazia che io domando a vostra maestà eccola: «Salva animan tuam. Salvatevi! Salvatevi». Ecco, devotissimo figliuolo, la grazia che io domando al Signore per voi stesso e la chiedo anche per me: «salvemus animas nostras». Sì, perché è tremenda l'alternativa: o io mi salvo o io mi perdo per sempre.

Citando un pensiero di S. Agostino, il Padre dice che «ha un cuore duro chi non si commuove alla vista di un uomo che cammina verso la perdizione eterna». E aggiunge: “il nostro cuore è veramente di bronzo ed insensibile, se vedendo un meschino cadere nel baratro eterno, potendolo salvare, non si impegna a farlo. Se dobbiamo sentire pietà a fare questo per persone sconosciute, quanto più lo dovremo fare per i nostri amici e fratelli in Cristo”.
 

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