LA PRESENZA DELLA CONGREGAZIONE SACRA FAMIGLIA DI NAZARETH NEL MONDO

sabato 3 novembre 2012

150 - MESSA DI RINGRAZIAMENTO NELLA CATTEDRALE DI BRESCIA

 

Re: «Piamarta, un esempio per tutti»

IL RICORDO. Tanti fedeli alla Messa in cui il Cardinale ha ricordato solennemente la figura del neo-Santo bresciano
«É stato portatore di un modello educativo che rimane attuale e più che mai vincente»
04/11/2012
 
«Un esempio meritevole di imitazione per tutti, che ha onorato il volto cristiano di Brescia ma anche la vita della società civile». Un riconoscimento a tutto tondo, quello che il Cardinale Giovanni Basttista Re ieri ha tributato a San Giovanni Battista Piamarta nel corso della Santa Messa di ieri. Tanti bresciani hanno partecipato nella Chiesa Cattedrale al momento solenne. Il ricordo di Padre Piamarta, circondato dalla Santità di cui Papa Benedetto XVI appena due settimane fa lo ha investito, è stato caratterizzato da «passione ed umiltà», le stesse virtù che il 23 dicembre 1865 lui mise nelle mani del vescovo monsignor Girolamo. Il Cardinal Re, venuto a presiedere la solenne celebrazione Eucaristica, ha elevato il «piissimo e coraggioso sacerdote bresciano» ad esempio per tutti. «IL RICONOSCIMENTO ufficiale della sua santità - ha detto il cardinale nell'omelia - rende esemplare, cioè meritevole di essere indicata come degna di imitazione, la vita di questo sacerdote bresciano. Egli - ha aggiunto - ha onorato il volto cristiano di Brescia ed è stato protagonista della sua storia civile». La fondazione dell'Istituto Artigianelli, ad esempio, fu uno dei capisaldi della sua opera educativa. «Il punto di partenza di Padre Piamarta - ha spiegato il cardinale Re - fu quello di cercare il bene umano e spirituale dei ragazzi, con fiducia nei giovani e con l'impegno di aiutarli, materialmente e spiritualmente, perché potessero camminare nella vita con le proprie gambe. Questo fu il suo inconfondibile stile educativo: fare dei suoi giovani dei bravi artigiani o operai, dei buoni cittadini e degli ottimi cristiani». Per farlo mise in campo cuore e intelligenza, si circondò di collaboratori validissimi ispirati dalla Carità, allargò il suo orizzonte fino alla campagna, con padre Bonsignori fondò una scuola di agricoltura, pretese sempre che il lavoro fosse mezzo di redenzione e di promozione umana. «ANCHE se molte cose sono cambiate - ha detto ancora il cardinale -, questo aspetto della sua opera e delle sue intuizioni mantiene un indubbio valore; dimostra che il mondo del lavoro e della produzione di beni ha bisogno di fermento evangelico e di testimoni illuminati da una coscienza, che si sente responsabile di fronte a Dio e che sa tenere nel debito conto anche la dimensione umana e sociale dei problemi del lavoro. Lui che tanto ha sofferto - ha aggiunto il celebrante -, ha dimostrato e dimostra il valore della preghiera intensa e prolungata. Questo nostro tempo, tanto ricco di tecnologie e tanto povero di valori ha bisogno di santi come il Piamarta. La sua Congregazione - ha concluso il cardinale Re ribadendo il concetto dell'esempio virtuoso -, fondata sull'idea di famiglia per le famiglie, rimane vincente». Ieri in Duomo erano presenti moltissime figure istituzionali di Brescia, tra cui il prefetto e il sindaco della città oltre ai vescovi Luciano Monari, Bruno Foresti e Mario Vigilio Olmi, oltre alle tante persone che naturalmente si sono formate all'interno delle scuole piamartine.L.C.
 
Bresciaoggi.it

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

Contatore per siti