LA PRESENZA DELLA CONGREGAZIONE SACRA FAMIGLIA DI NAZARETH NEL MONDO

sabato 17 novembre 2012

162 - DON G. PIAMARTA A GIUSEPPE MONTINI(1)

Lettere di padre Piamarta e dei suoi corrispondenti

2.

Brescia, S. Alessandro (2), 23 marzo 1878
Carissimo Giuseppe,
Certo che io questa volta faccio proprio una gran brutta figura col mio Giuseppino! Non rispondere mai alla tua lettera inviatami or fanno quasi due mesi, e ciò dopo tante promesse che ti avrei subito risposto. Caro ,... è gran ventura per me che la tua Sig.ra Mamma (3) ha la bontà di farmi da avvocato e trattare presso di te la mia causa, perché così spero di uscirne giustificato meglio assai che io non saprei fare con due fogli di ragioni scritte.
Sai che la tua letterina tanto bella mi tornò sommamente gradita? Ero cotanto ansioso di aver tue nuove! Nello scorrerla non potei tenermi dall'esclamare: benedetto sia il Signore che nella sua bontà continua a mantenere anzi ad accrescere nel cuore del mio Giuseppe quei sentimenti così squisiti di fede e di amor di Dio che io ho veduto svolgersi in te e pei quali sentiva di doverti amare con parzialità di affetto!
Tu dunque vuoi proprio farti santo! me lo dice chiaro la soluzione che hai presa di aggregarti tra i Figli di Maria... Dunque tu adesso concepirai sempre abborrimento maggiore al peccato, studiando di evitare anche i piccoli difetti avvertiti onde viepiù piacere agli occhi purissimi di Maria SS.ma. Sei figlio di Maria (4)! Dunque io vivo sicuro che assumerai un contegno che sarà di edificazione e di esempio ai tuoi fratelli e a quanti ti avvicineranno. La tua Sig.ra Mamma avrà la consolazione di vedere il suo Giuseppe studiosissimo, pronto non solo a non preterire mai i suoi comandi, ma a prevenire i desideri, perché tu dovrai vedere sempre nella volontà di tua Madre, quella di Maria SS.ma. Oh! sta pur sicuro che Maria ti ha già tolto a proteggere qual suo carissimo figlio come fece con S. Filippo, S. Luigi Gonzaga e S. Stanislao Kostka... (5)  e tu da questa protezione non tarderai a provarne i preziosissimi effetti. Il demonio, invidioso com'è del tuo bene, userà ogni arte onde strapparti da Lei... e tu ripeti ogni giorno fedelissimamente appena svegliato il «Sub tuum  praesidium›› a M.V.; fra giorno specialmente se tentato, usa di frequente della giaculatoria di S. Filippo Neri, che tu devi ben ricordare, «Vergine SS.ma Madre di Dio e di Filippo, pregate Gesù per me››; Maria così invocata verrà in tuo aiuto, e i piani del demonio saranno sconcertati appieno. .
Grazie infinite a te e alle tue sorelline (6) perché mi avete presente nelle vostre orazioni... prego te, le tue sorelle a non stancarsi dal farlo anche per lo innanzi... ve ne sarò sempre riconoscentissimo. Il Rev.do sig. Prevosto (7), tutti i compagni dell'Oratorio (8) gradirono moltissimo i tuoi saluti e te li ricambiano caramente. Riverisci a mio nome il tuo fratello Giorgio (9), digli che lo ricordo sempre con interessamento.
Ciao Giuseppino. Sta allegro..., ma sii tutto di Gesù; io ti pregherò da Lui nella S. Messa la grazia ogni giorno che ti stabilisca sempre nei tuoi santi propositi.
Aspetto presto una seconda tua lettera, alla quale verrà subito dietro la mia risposta, te lo prometto.
Ricevi con affetto un bacio dal tuo
Aff.mo PIAMARTA D. GIOVANNI

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(1) Giuseppe Montini (Concesio 1867 - Brescia 1953) era allora undicenne studente di 1^ Ginnasio a Padova. Si laureerà poi il 16 luglio 1891 in medicina a Padova ed eserciterà la professione a Brescia, sulla «Prince Line›› come medico di bordo e dal 1899 al 1901 a Bagolino, per poi stabilirsi a Brescia. Molto stimato, largo con i poveri, è fra i fondatori della Poliambulanza e fra i sostenitori del Dispensario Antitubercolare e di numerose iniziative benefiche ed assistenziali. Appassionato di ogni problema culturale, fu ammiratore di Dante e di Manzoni e poeta estemporaneo. Ha lasciato: Ricordi di un vecchio medico (Brescia 1947) e una vastissima raccolta inedita di riflessioni e ricordi. Cfr. P. GUERRINI, Dott. Cav. Giuseppe Montini, Memorie storiche della Diocesi di Brescia..., vol. XX, 1953, p. 109; A. FAPPANI, Giorgio Montini, Cronache di una testimonianza, Roma 1974, p. 11 e passim.
(2) La parrocchia di S. Alessandro, la cui chiesa e canonica furono erette nel 1136 dal vescovo Manfredo, fu poi una delle più rilevanti ed estese parrocchie cittadine, legata al convento dei Servi di Maria. Soppressi i quali, la parrocchia passò al clero secolare.
(3) Francesca Buffali (21 dicembre 1835 - 23 febbraio 1921) figlia del dottor Giorgio, primario negli Ospedali di Brescia e di Elisabetta Onofri, fu donna di elette virtù.
(4) Termine non facilmente spiegabile. Non si conosce una confraternita o associazione sotto questo titolo. Salvo che non si intenda l'ascritto alle congregazioni mariane.
(5) Sulla devozione ai santi e specialmente a S. Filippo Neri di p. Piamarta cfr. Alle sorgenti della spiritualità di Padre Giovanni Piamarta. I Santi di Padre Piamarta, Centro piamartino di spiritualità. Brescia 1985.
(6) Si accenna probabilmente a Elisabetta (1860-1943), Agnese (1868-1922), Paolina (1869-1919), e Maria (1872-1951), sorelle di Giuseppe Montini.
(7) Don Pancrazio Pezzana nato a Brescia il 26 marzo 1819. Sacerdote nel 1843, dopo alcuni anni di cura d’anime fu insegnante, nel ginnasio vescovile, di storia naturale, storia civile e geografia. Nel 1853 passava parroco a Vallio. Nel 1863 diventava arciprete di Bedizzole e nel novembre 1870 prevosto di S. Alessandro in città. Fu per p. Piamarta un padre amoroso; lo volle accanto a sé a Bedizzole e a S. Alessandro e lo assecondò per primo nel suo apostolato giovanile (cfr. L. FOSSATI, P. Giovanni Piamarta. Dalla nascita alla prima fondazione 1841-1888, Brescia 1972, vol. I, pp. 51-54).
(8) Venne fondato intorno al 1860-1865 da don Bortolo Gussago, col nome di S. Maria della Pace, avendo sede appunto nella chiesetta con tale nome allora esistente in via Tosio 9, poi trasformata in teatro e in fine abbattuta. Con don Giovanni Piamarta, che ne fu il secondo direttore, l'oratorio rinacque nel 1876 a vita nuova, prese quell'impronta tipicamente parrocchiale che poi conservò sempre. Venne infatti trasferito a S. Alessandro.
(9) Giorgio Montini (Brescia 1860-1943) fratello di Giuseppe. Giovanissimo entrò nel movimento cattolico. Laureatosi a Padova in diritto, nel 1881 divenne direttore del Cittadino di Brescia e lo fu fino al 1913. Assieme s'impegnò a fondo come presidente del Circolo della Gioventù Cattolica, promotore di società operaie, di istituzioni benefiche, di manifestazioni religiose, di pellegrinaggi, di organismi e uffici di informazioni sociali economiche. Fu il principale artefice dell'alleanza cattolico-moderata e guidò le lotte amministrative e politiche dei cattolici, fu consigliere, assessore comunale, ricoprì la presidenza nazionale dell'Unione Elettorale Cattolica e fu deputato al Parlamento per il P.P.I. (dal 1919 al 1926). Cfr. A. FAPPANI, Giorgio Montini. Cronache di una testimonianza, Roma 1974. È singolarmente significativo quel «riveriscimi» segno di una singolare stima che non si può non definire particolare.

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