SACERDOTE, FONDATORE DELLA CONGREGAZIONE SACRA FAMIGLIA DI NAZARETH E DELLE UMILI SERVE DEL SIGNORE. IL 12 OTTOBRE 1997 PAPA GIOVANNI PAOLO II LO HA DICHIARATO BEATO. IL 21 OTTOBRE 2012 PADRE PIAMARTA E' STATO CANONIZZATO DA PAPA BENEDETTO XVI.
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martedì 11 giugno 2013
giovedì 30 maggio 2013
lunedì 18 marzo 2013
lunedì 11 marzo 2013
203 - CATTEDRALE DI BRESCIA
SULLE ORME DI SAN GIOVANNI PIAMARTA
[Il «Sì» definitivo a Dio]
«Tutti gli ordini, minori e maggiori (allora vigeva questa distinzione!) gli furono conferiti dal suo vescovo Verzeri, il vescovo della sua giovinezza e del suo primo periodo di attività pastorale, il periodo “parrocchiale”. Il suddiaconato gli è stato conferito il 17 dicembre 1864. Il diaconato il 10 giugno 1865. Il presbiterato il 23 dicembre 1865».
(P.G. Cabra, Piamarta)
Guida. Nel nome del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo.
Guida. Nel nome del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo.
Assemblea: Amen.
Guida. In questa cattedrale San Giovanni Piamarta ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale. Facciamo memoria del dono grande dell’Eucaristia e della chiamata a presiederla per la comunità cristiana.
Dalla Prima lettera di S. Paolo ai Corinti (1,19-22)
Il Figlio di Dio, Cristo Gesù, che è stato da noi predicato fra voi, cioè da me, da Silvano e da Timoteo, non è stato «sì» e «no»; ma è sempre stato «sì» in lui. Infatti tutte le promesse di Dio hanno il loro «sì» in lui; perciò pure per mezzo di lui noi pronunciamo l'Amen alla gloria di Dio. Ora, colui che con voi ci fortifica in Cristo e che ci ha unti, è Dio; egli ci ha pure segnati con il proprio sigillo e ha messo la caparra dello Spirito nei nostri cuori.
Guida. In questa cattedrale San Giovanni Piamarta ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale. Facciamo memoria del dono grande dell’Eucaristia e della chiamata a presiederla per la comunità cristiana.
Dalla Prima lettera di S. Paolo ai Corinti (1,19-22)
Il Figlio di Dio, Cristo Gesù, che è stato da noi predicato fra voi, cioè da me, da Silvano e da Timoteo, non è stato «sì» e «no»; ma è sempre stato «sì» in lui. Infatti tutte le promesse di Dio hanno il loro «sì» in lui; perciò pure per mezzo di lui noi pronunciamo l'Amen alla gloria di Dio. Ora, colui che con voi ci fortifica in Cristo e che ci ha unti, è Dio; egli ci ha pure segnati con il proprio sigillo e ha messo la caparra dello Spirito nei nostri cuori.
Parola di Dio.
Rendiamo Grazie a Dio
Dagli scritti di san Giovanni Piamarta
La nostra vita, alle volte, è simile ad una vigna già vendemmiata da cento mani. Ebbene, vogliamo dare a Dio, che è il nostro padrone e Signore, quei quattro grappoli di uva che sono rimasti lì dimenticati? Non imitate il figliol prodigo che, malvestito, con la barba lunga, con i capelli spettinati, macilento, morto di fame, ritorna al padre perché si vede solo e abbandonato dagli amici e dal mondo. E’ anche per questo che dice: «non sono degno di esser chiamato tuo figlio!». Siate invece come colui che può dire al Signore: «Ho incominciato di buon’ora a servirti… Sì! Sono caduto qualche volta, ma mi sono rimesso in piedi. E’ poco quello che offro: ma mi è costato molto perché sono le mie primizie. Non ho aspettato che il mondo mi lasciasse per servirti, ma io ho lasciato il mondo»
«Dai notes di P. Piamarta»
Preghiamo
Tutti. Ti benediciamo o padre perché il questo tempio hai allietato la giovinezza di Giovanni Piamarta, concedendogli di salire al Tuo altare, mettendo la sua vita a Tua disposizione, con gioiosa offerta di sè. Ti chiediamo, per sua intercessione, di non smettere di allietare la vita di molti giovani chiamandoli al tuo servizio nella Chiesa. Per Cristo nostro Signore. Amen
Dagli scritti di san Giovanni Piamarta
La nostra vita, alle volte, è simile ad una vigna già vendemmiata da cento mani. Ebbene, vogliamo dare a Dio, che è il nostro padrone e Signore, quei quattro grappoli di uva che sono rimasti lì dimenticati? Non imitate il figliol prodigo che, malvestito, con la barba lunga, con i capelli spettinati, macilento, morto di fame, ritorna al padre perché si vede solo e abbandonato dagli amici e dal mondo. E’ anche per questo che dice: «non sono degno di esser chiamato tuo figlio!». Siate invece come colui che può dire al Signore: «Ho incominciato di buon’ora a servirti… Sì! Sono caduto qualche volta, ma mi sono rimesso in piedi. E’ poco quello che offro: ma mi è costato molto perché sono le mie primizie. Non ho aspettato che il mondo mi lasciasse per servirti, ma io ho lasciato il mondo»
«Dai notes di P. Piamarta»
Preghiamo
Tutti. Ti benediciamo o padre perché il questo tempio hai allietato la giovinezza di Giovanni Piamarta, concedendogli di salire al Tuo altare, mettendo la sua vita a Tua disposizione, con gioiosa offerta di sè. Ti chiediamo, per sua intercessione, di non smettere di allietare la vita di molti giovani chiamandoli al tuo servizio nella Chiesa. Per Cristo nostro Signore. Amen
Guida: Padre Nostro…
Guida: Benediciamo il Signore
Tutti: Rendiamo Grazie a Dio
domenica 10 marzo 2013
sabato 9 marzo 2013
domenica 30 dicembre 2012
sabato 29 dicembre 2012
venerdì 28 dicembre 2012
domenica 23 dicembre 2012
lunedì 22 ottobre 2012
125 - PIAMARTA E' SANTO, IL PAPA: "GRANDE APOSTOLO DELLA CARITA'"
Più di ottantamila persone in piazza San Pietro attorno al Papa che domenica 21 ottobre ha proclamato santo il bresciano Giovanni Piamarta, unico italiano dei sette nuovi santi di 5 diversi continenti. Nell'omelia Benedetto XVI parlando del sacerdote ha rimarcato la sua come «una presenza culturale e sociale del cattolicesimo nel mondo» e ha ricordato l'azione di questo «grande apostolo della carità e della gioventù» che, ha detto, «si dedicò alla elevazione morale e professionale delle nuove generazioni con la sua illuminata carica di umanità e di bontà».
Piamarta proclamato Santo dal Papa
Piamarta proclamato Santo dal Papa
«Animato da fiducia incrollabile nella Divina Provvidenza e da profondo spirito di sacrificio, - ha detto papa Ratzinger a proposito di questo nuovo santo italiano - affrontò difficoltà e fatiche per dare vita a diverse opere apostoliche, tra le quali: l'Istituto degli Artigianelli, l'Editrice Queriniana, la Congregazione maschile della Santa Famiglia di Nazareth e la Congregazione delle Umili Serve del Signore».
Per il Papa, il «segreto» del nuovo santo e della sua «intensa ed operosa vita sta nelle lunghe ore che egli dedicava alla preghiera. Quando era oberato di lavoro, - ha raccontato Benedetto XVI - aumentava il tempo per l'incontro, cuore a cuore, con il Signore». Piamarta è stato un sacerdote colto e brillante che rinunciò a una promettente carriera ecclesiastica sfidando i superiori per difendere i suoi «artigianelli», cioè gli ospiti delle opere da lui dedicate alla gioventù bisognosa della Lombardia di fine '800. Davanti ai gravi problemi economici delle sue case, il vescovo infatti ordinò a padre Giovanni Piamarta di rinunciare. Lui rispose che avrebbe preferito morire in mezzo ai suoi ragazzi piuttosto che abbandonarli al loro destino. Come il beato Lodovico Pavoni, che fu il suo maestro, don Piamarta era impegnato nella predicazione e l'editoria. Ma fu l'amore per i poveri e il suo impegno in difesa dei ragazzi a farlo davvero grande.
Padre Piamarta diventa santo, la messa con il vescovo Monari

«Padre Piamarta è stato - afferma l'Osservatore Romano - la personalità più popolare di Brescia a cavallo tra il 1800 e il 1900». Educatore, benefattore, editore, promosse la vita consacrata con la fondazione di congregazioni religiose dimostrando, sottolinea il giornale della Santa Sede, «una acuta sensibilità nel confronto con le domande del suo tempo, alle quali ha dato delle risposte evangeliche creative e in gran parte valide anche per il nostro tempo». Era nato suddito dell'Austria, nel 1841, ed entrò in quel periodo in contatto con le grandi personalità del movimento cattolico bresciano, quali Giuseppe Tovini e Giorgio Montini. Dopo aver dato inizio alla celebre colonia agricola di Remedello, constatando che la povertà più insidiosa è quella del sottosviluppo culturale, specie in materia religiosa, fondò anche l'Editrice Queriniana.
Corrieredellasera.it
Redazione Online 20 ottobre 2012 (modifica il 22 ottobre 2012)
124 - PIAMARTA, IL CAMMINO VERSO LA SANTITA'
L'EVENTO. Oggi la canonizzazione in Vaticano davanti al pulpito di Benedetto XVI. L'attesa durante il viaggio, con il vescovo a guidare i fedeli bresciani in trepidazione.
Monari: «Se volete diventare i primi dovete mettervi agli ultimi posti» I giovani piamartini: «Emozione inspiegabile, bello essere qui insieme»
21/10/2012
Federica Pizzuto ROMA
«Se volete diventare i primi dovete mettervi agli ultimi posti. Se volete diventare persone importanti dovete servire gli altri»: è con le parole del Vescovo di Brescia, Luciano Monari, che ha inizio ufficialmente il cammino spirituale, per molti cominciato ieri con momenti di preghiera durante il tragitto Brescia-Roma, e che culminerà oggi con la Canonizzazione di Padre Giovanni Battista Piamarta in Piazza San Pietro in Vaticano. Nella colorata cornice del Santuario del Divino Amore, a Roma, ieri pomeriggio, il Vescovo Monari ha celebrato una prima cerimonia eucaristica stimolando i tanti fedeli provenienti da diversi paesi del mondo a raccogliersi spiritualmente attorno alla figura di Padre Piamarta, «un prete straordinario nella sua umiltà» ricorda Padre Enzo Turriceni, superiore generale della congregazione Sacra Famiglia di Nazareth. Le grandi e avvolgenti vetrate colorate del Santuario del Divino Amore hanno reso ancor più visibile la diversità dei colori e delle nazionalità dei fedeli che hanno preso parte alla Santa Messa. TRA I TANTI stranieri circa duecento quelli provenienti dal Brasile e venuti in Italia per assistere alla cerimonia con cui Papa Benedetto XVI oggi renderá Santo colui grazie al quale molti bambini e molti poveri hanno avuto una seconda possibilità. «We are proud of him» («siamo fieri di lui») dichiara Zulmira Pires De Abreu, brasiliana, sottolineando come l'insegnamento di Padre Piamarta sia stato così forte da superare i confini nazionali e continuare nel tempo ad essere tramandato, soprattutto attraverso gli istituti scolastici. E sono, forse, proprio i giovani ad essere i primi beneficiari di un evento così importante, quegli stessi, come messo in evidenza dal vescovo Monari. «Essere qui e potersi ritrovare insieme è una bellissima esperienza» spiega Filippo Rodella, 16 anni, che ammette di essere anche un po' emozionato pur non essendo la prima volta che viene a Roma. Con lui ci sono altri 300 alunni dell'istituto «Bonsignori» di Remedello, l'ex colonia agricola che padre Piamarta fondó dopo gli «Artigianelli». «Per noi la vita e le opere buone di Piamarta sono un modello da seguire» sottolinea Martina Castellini, anche lei sedicenne, di Gottolengo e frequentante l'Istituto «Bonsignori». In modo particolare ai giovani sembra essersi rivolto il vescovo di Brescia durante l'omelia. Riferendosi alla lettura dal vangelo, monsignor Monari ha chiarito la scelta di Giovanni e Giacomo, figli di Zebedeo, di rinunciare alla propria vita purché gesù mettesse in opera il suo disegno di amore. «La rinuncia alla propria vita caratterizza la vita di tutti i santi e questo è stato anche il cammino di padre Piamarta, che ha rinunciato a se stesso e al proprio tempo poiché, dinanzi agli orfani ha sognato di dar loro un segno di speranza e di dignità umana», ha spiegato il vescovo di Brescia, ponendo così l'attenzione sulla trasformazione che Giovanni Battista Piamarta ha esercitato sulla società, rendendola più umana e centrata su coloro che altrimenti sarebbero stati emarginati. «Padre Piamarta ha fatto sí che gli orfani e i poveri diventassero i suoi padroni, e che il loro bene fosse il suo unico desiderio» ha aggiunto il vescovo invitando l'intera assemblea «a dire sí al Signore, imparando a seguirlo nella gioia e nel dolore, poiché la canonizzazione del beato Piamarta diventi evento vero della vita». Dopo l'omelia, i fedeli sono rimasti ammaliati dalla danza e dai canti che un gruppo di piamartini angolani hanno portato in scena all'interno del santuario, provocando un intenso applauso che recava in sé tutto il carico di una gioia che oggi i piamartini, quando padre Giovanni sarà proclamato Santo, non soffocheranno per alcuna ragione.
Bresciaoggi.it
123 - BENEDETTO XVI APRE IL CIELO A SAN GIOVANNI PIAMARTA

LA CELEBRAZIONE. La canonizzazione in piazza San Pietro gremita di folla, migliaia i bresciani tra gli 80 mila fedeli. L'abbraccio al Padre vissuto di «pietas e labor» Il Papa: «È stato un grande apostolo della carità Favorì la promozione culturale di tanti giovani»
Roma. Giovanni Battista Piamarta è quello raffigurato nel terzo (partendo da sinistra) dei sette stendardi che occupano la facciata della Basilica di San Pietro. Il novello Santo è sorridente, come sempre, felice di stare lassù, in buona compagnia. Alle spalle del Padre disegnato in abito talare e cappello tricorno, in alto, c'è il Duomo di Brescia; accanto al Santo, invece, il «suo» popolo - ragazzi e giovani soprattutto -, intorno i tratti essenziali delle opere intraprese (scuole, officine, tipografie) tra le mani il libro delle preghiere. SOTTO GLI STENDARDI, su quell'immensa serie di gradoni che declinano fino al piano della piazza, c'è l'altare della celebrazione Eucaristica a cui fanno da corona la cattedra, gli scranni e le sedie riservati a Cardinali e Vescovi, monsignori e preti, religiosi e diaconi, invitati illustri e semplici rappresentanti delle migliaia di fedeli accorsi fin qui per salutare i propri santi. Più in basso, laddove il celeberrimo colonnato abbraccia la piazza, tra i cinquantamila si contano almeno quattromila «piamartini», devoti del Santo bresciano, guidati a Roma da pastori e professori, fratelli e suore benedetti, volontari e maestri d'officina, tutti appassionati all'idea che «pietas et labor», il motto che sovrasta i simboli della canonizzazione del Piamarta, sia la via da seguire. Tra i celebranti vicini a Papa Bendetto XVI si riconoscono il Superiore generale della Congregazione Sacra Famiglia di Nazareth padre Enzo Turriceni, il Vicario e postulatore della causa padre Igor Manzillo, i rappresentanti dei padri e dei religiosi che operano in Brasile, in Cile e in Africa, il Superiore delle Umili Serve (le suore fondate da Padre Giovanni Piamarta e da Madre Elisa Baldo, per la quale è già iniziato il cammino per il riconoscimento delle sue eroiche virtù) monsignor Enrico Tosi e il prevosto della parrocchia cittadina dei Santi Faustino e Giovita (dove il Santo è nato ed è stato battezzato) don Armando Nolli. TRA I COLORI che contraddistinguono i cinquantamila pellegrini, l'azzurro cielo delinea i contorni del popolo piamartino. Seguono tutte le altre sfumature dell'iride e migliaia di bandiere che sfidano il venticello del mattino per dire e fare sapere che la fetta di mondo innalzata è la loro, unica ed inconfondibile. Così vestita, oggi piazza San Pietro è davvero una tavolozza di colori. Addirittura sembra ed è assai più bella di quando sta lì a disposizione dei turisti: tanti devoti, altrettanti solo curiosi. Peccato che una distesa di teli copra la parte dei palazzi a destra della facciata (di certo, però, quando il velo sarà tolto, l'imponenza dell'architettura ritornerà ad incantare); meno male, invece, che tutto avvenga sotto lo sguardo di un tiepido sole. Ci interessa San Giovanni Piamarta, bresciano coraggioso, di quelli che è bene non perdere la semente; ma ci incuriosisce la «ragazza della tribù dei pellirossa d'America», la prima della storia ad entrare nel gran libro dei santi. Guardiamo al «nostro santo», ma non possiamo non notare che altri sei come lui hanno scalato le vette della santità e sono lì per dirci che «nulla è impossibile a Dio». È IN QUEL MOMENTO che Papa Benedetto XVI, dopo aver accolto e fatte sue le petizioni avanzate dal Cardinale intercessore prima «con forza», poi «con maggiore forza» e infine «con grandissima forza» (così vuole il sacro rituale), proclama la santità dei «sette». D'improvviso, la vita di Giovanni Piamarta non è più racchiusa nelle biografie sapienti che sapienti editori hanno stampato e diffuso, ma è lì, raffigurata nell'immensa piazza che ospita la solenne cerimonia. C'è la sua Brescia, dove è nato e dove ha fortificato la sua vocazione; ci sono paesi e città dell'Italia che lo hanno conosciuto attraverso le opere educative che i suoi padri hanno provveduto ad attuare; ci sono i luoghi dove lui ha inviato i suoi missionari (in Brasile per inaugurare l'impegno missionario, poi in Cile, successivamente in Angola e in Mozambico); ci sono le scuole, le officine, i laboratori, le parrocchie, gli oratori, le case di accoglienza per orfani e figli della strada; c'è il mondo del volontariato che già allora lui definiva «insostituibile»; ci sono le chiese e le cappelle costruite a lode di Dio; ci sono le tipografie didattiche, inventate per insegnare l'arte grafica; c'è l'Editrice Queriniana, voluta da lui e da lui sostenuta perché il sapere fosse distribuito a piene mani, generosamente e coraggiosamente. BENEDETTO XVI dedica a San Giovanni Piamarta parole piene di speranza e di riconoscenza. Dice alla piazza e al mondo che Piamarta «è stato un grande apostolo della carità», che ha «favorito la promozione culturale e sociale dei giovani», che ha «fatto cose mirabili - gli Artigianelli, la Queriniana, la Congregazione Religiosa Piamartina e quella delle Suore Umili Serve - grazie alle lunghe ore dedicate alla preghiera». Dice anche che il nuovo Santo bresciano preferiva «le soste davanti al Santissimo Sacramento,era l'unica via per andare alla conquista del cuore della gente e dei giovani». Alla fine, abbracciando idealmente tutti e sette i nuovi santi, Papa Benedetto si augura che «la loro testimonianza, la loro vita così generosamente donata, possa dare alla Chiesa sostegno e aiuto per gli anni che verranno». Quando il mezzodì si annuncia, tutto è concluso. Il Papa passa tra gli ottantamila fedeli osannanti benedicendo e sorridendo; piazza San Pietro scioglie i suoi colori in mille rivoli.
Luciano Costa
22/10/2012 - Bresciaoggi.it
22/10/2012 - Bresciaoggi.it
121 - SI, PIAMARTA E' SANTO
Davanti a 4000 piamartini, il beato Giovanni Battista Piamarta è stato canonizzato. Alla celebrazione in Piazza San Pietro hanno partecipato molti ragazzi e giovani provenienti da tutta Italia e dall'estero accompagnati dalle loro famiglie e dai loro insegnanti.


Dall’omelia di Papa Benedetto XVI
“Il Figlio dell’uomo è venuto per servire e dare la propria vita in riscatto per molti (cfr Mc 10, 45)”.Queste parole hanno costituito il programma di vita dei sette Beati che oggi la Chiesa iscrive solennemente nella gloriosa schiera dei Santi. Con eroico coraggio essi hanno speso la loro esistenza nella totale consacrazione a Dio e nel generoso servizio ai fratelli. Sono figli e figlie della Chiesa, che hanno scelto la vita del servizio seguendo il Signore. La santità nella Chiesa ha sempre la sua sorgente nel mistero della Redenzione, che viene prefigurato dal profeta Isaia nella prima Lettura: il Servo del Signore è il Giusto che «giustificherà molti, egli si addosserà le loro iniquità» (Is53,11), questo Servo è Gesù Cristo, crocifisso, risorto e vivo nella gloria. L’odierna canonizzazione costituisce un’eloquente conferma di tale misteriosa realtà salvifica. La tenace professione di fede di questi sette generosi discepoli di Cristo, la loro conformazione al Figlio dell’Uomo risplende oggi in tutta la Chiesa.
“Il Figlio dell’uomo è venuto per servire e dare la propria vita in riscatto per molti (cfr Mc 10, 45)”.Queste parole hanno costituito il programma di vita dei sette Beati che oggi la Chiesa iscrive solennemente nella gloriosa schiera dei Santi. Con eroico coraggio essi hanno speso la loro esistenza nella totale consacrazione a Dio e nel generoso servizio ai fratelli. Sono figli e figlie della Chiesa, che hanno scelto la vita del servizio seguendo il Signore. La santità nella Chiesa ha sempre la sua sorgente nel mistero della Redenzione, che viene prefigurato dal profeta Isaia nella prima Lettura: il Servo del Signore è il Giusto che «giustificherà molti, egli si addosserà le loro iniquità» (Is53,11), questo Servo è Gesù Cristo, crocifisso, risorto e vivo nella gloria. L’odierna canonizzazione costituisce un’eloquente conferma di tale misteriosa realtà salvifica. La tenace professione di fede di questi sette generosi discepoli di Cristo, la loro conformazione al Figlio dell’Uomo risplende oggi in tutta la Chiesa.
[…]Giovanni Battista Piamarta, sacerdote della diocesi di Brescia, fu un grande apostolo della carità e della gioventù. Avvertiva l’esigenza di una presenza culturale e sociale del cattolicesimo nel mondo moderno, pertanto si dedicò all’elevazione cristiana, morale e professionale delle nuove generazioni con la sua illuminata carica di umanità e di bontà. Animato da fiducia incrollabile nella Divina Provvidenza e da profondo spirito di sacrificio, affrontò difficoltà e fatiche per dare vita a diverse opere apostoliche, tra le quali: l’Istituto degli Artigianelli, l’Editrice Queriniana, la Congregazione maschile della Santa Famiglia di Nazareth e la Congregazione delle Umili Serve del Signore. Il segreto della sua intensa ed operosa vita sta nelle lunghe ore che egli dedicava alla preghiera. Quando era oberato di lavoro, aumentava il tempo per l’incontro, cuore a cuore, con il Signore. Preferiva le soste davanti al santissimo Sacramento, meditando la passione, morte e risurrezione di Cristo, per attingere forza spirituale e ripartire alla conquista del cuore della gente, specie dei giovani, per ricondurli alle sorgenti della vita con sempre nuove iniziative pastorali.
[…] Cari fratelli e sorelle! Questi nuovi Santi, diversi per origine, lingua, nazione e condizione sociale, sono uniti con l’intero Popolo di Dio nel mistero di salvezza di Cristo, il Redentore. Insieme a loro, anche noi qui riuniti con i Padri sinodali venuti da ogni parte del mondo, con le parole del Salmo proclamiamo al Signore che «egli è nostro aiuto e nostro scudo», e lo invochiamo: «Su di noi sia il tuo amore, Signore, come da te noi speriamo» (Sal 32,20-22). Possa la testimonianza dei nuovi Santi, della loro vita generosamente offerta per amore di Cristo, parlare oggi a tutta la Chiesa, e la loro intercessione possa rafforzarla e sostenerla nella sua missione di annunciare il Vangelo al mondo intero.
di Luciano Zanardini
domenica 21 ottobre 2012
120 - SAN GIOVANNI BATTISTA PIAMARTA
lunedì 8 ottobre 2012
95 - CHIESA PARROCCHIALE DEI SANTI FAUSTINO E GIOVITA
COMMEMORAZIONE DEL BATTESIMO
Guida. Nel nome del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo.
Assemblea: Amen.
Guida. In questo tempio San Giovanni Piamarta ha ricevuto il Battesimo, e la Chiesa lo ha accolto come figlio impegnato a conformarsi a Gesù Cristo diventando Santo. Anche noi vogliamo fare memoria del nostro Battesimo.
Dalla lettera di S. Paolo ai Romani (6,4-7)
Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati intimamente uniti a lui a somiglianza della sua morte, lo saremo anche a somiglianza della sua risurrezione . Lo sappiamo: l’uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con lui, affinché fosse reso inefficace questo corpo di peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. Infatti chi è morto, è liberato dal peccato.
Parola di Dio. Rendiamo Grazie a Dio
Dai pensieri di san Giovanni Piamarta
Il cristiano è quell’Arca dell’Alleanza tutta dorata di dentro e di fuori in cui è riposta la legge di Dio. Come nell’Arca nulla vi era all’infuori delle tavole della legge, così nell’anima di un cristiano non deve entrare pensiero che non sia Dio.
«Da una lettera di p. Piamarta a Maria Udeschini»
Assemblea: Amen.
Guida. In questo tempio San Giovanni Piamarta ha ricevuto il Battesimo, e la Chiesa lo ha accolto come figlio impegnato a conformarsi a Gesù Cristo diventando Santo. Anche noi vogliamo fare memoria del nostro Battesimo.
Dalla lettera di S. Paolo ai Romani (6,4-7)
Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati intimamente uniti a lui a somiglianza della sua morte, lo saremo anche a somiglianza della sua risurrezione . Lo sappiamo: l’uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con lui, affinché fosse reso inefficace questo corpo di peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. Infatti chi è morto, è liberato dal peccato.
Parola di Dio. Rendiamo Grazie a Dio
Dai pensieri di san Giovanni Piamarta
Il cristiano è quell’Arca dell’Alleanza tutta dorata di dentro e di fuori in cui è riposta la legge di Dio. Come nell’Arca nulla vi era all’infuori delle tavole della legge, così nell’anima di un cristiano non deve entrare pensiero che non sia Dio.
«Da una lettera di p. Piamarta a Maria Udeschini»
Per capire bene la finalità del sacramento del battesimo, bisogna guardare il termine «ad quem», cioè in che cosa ci trasforma questo sacramento […]. Qui si tratta di un «verissimo nuovo essere» che l’uomo acquista nell’ordine soprannaturale diventando così “una nuova opera di Dio”, creata in «Cristo Gesù»
«Dai notes di P. Piamarta»
Guida: Ed ora, fratelli carissimi, sentendoci in comunione con San Giovanni Piamarta, nel luogo in cui ha ricevuto il dono della fede, anche noi rinnoviamo gli impegni del nostro battesimo.
Guida: Rinunciate al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio?
Rinuncio.
Guida: Rinunciate alle seduzione del male, per non lasciarvi dominare dal peccato?
Assemblea: Rinuncio.
Guida: Rinunziate a satana, origine e causa di ogni peccato?
Assemblea: Rinuncio.
Guida: Credete in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra?
Assemblea: Credo.
Guida: Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre?
Assemblea: Credo.
Guida: Credete nello Spirito Santo, la Santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna?
Assemblea: Credo.
Guida: Recitiamo insieme la preghiera che Gesù ci ha insegnato.
Padre Nostro
Preghiamo
Tutti: Padre Santo, in questo tempio santo anche io ho fatto memoria del mio Battesimo. Per intercessione e l’esempio di San Giovanni Piamarta, concedimi di prendere coscienza della mia dignità filiale. La legge nuova impressa dallo Spirito nel mio cuore, mi ricordi in ogni istante che la verà felicità consiste nell’amare Te e i fratelli con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. Per Gesù Cristo Nostro Signore. Amen
Guida: Benediciamo il Signore
Tutti: Rendiamo Grazie a Dio
Guida: Ed ora, fratelli carissimi, sentendoci in comunione con San Giovanni Piamarta, nel luogo in cui ha ricevuto il dono della fede, anche noi rinnoviamo gli impegni del nostro battesimo.
Guida: Rinunciate al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio?
Rinuncio.
Guida: Rinunciate alle seduzione del male, per non lasciarvi dominare dal peccato?
Assemblea: Rinuncio.
Guida: Rinunziate a satana, origine e causa di ogni peccato?
Assemblea: Rinuncio.
Guida: Credete in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra?
Assemblea: Credo.
Guida: Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre?
Assemblea: Credo.
Guida: Credete nello Spirito Santo, la Santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna?
Assemblea: Credo.
Guida: Recitiamo insieme la preghiera che Gesù ci ha insegnato.
Padre Nostro
Preghiamo
Tutti: Padre Santo, in questo tempio santo anche io ho fatto memoria del mio Battesimo. Per intercessione e l’esempio di San Giovanni Piamarta, concedimi di prendere coscienza della mia dignità filiale. La legge nuova impressa dallo Spirito nel mio cuore, mi ricordi in ogni istante che la verà felicità consiste nell’amare Te e i fratelli con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. Per Gesù Cristo Nostro Signore. Amen
Guida: Benediciamo il Signore
Tutti: Rendiamo Grazie a Dio
martedì 21 agosto 2012
34 - ISTITUTO BONSIGNORI
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