LA PRESENZA DELLA CONGREGAZIONE SACRA FAMIGLIA DI NAZARETH NEL MONDO

venerdì 16 novembre 2012

160 - ATTACCHI INDEGNI E AGGIORNAMENTO

07. Dal “Diario” di Padre Piamarta di Pier Giordano Cabra

Brescia, maggio 1911

In questi giorni ho avuto un carteggio piuttosto vivace con il Vescovo di Cremona, monsignor Geremia Bonomelli, questo “illustre prelato bresciano, illuminato scrittore che sa presentare le verità del cristianesimo ai dotti e agli indotti del nostro tempo e che tuttavia viene tanto attaccato” dagli ultraconservatori che lo accusano ingiustamente di modernismo. Gli avevo segnalato una favorevolissima recensione delle sue due ultime pubblicazioni da parte della Civiltà Cattolica che diceva: “L’Illustre Vescovo di Cremona, con quel dono tutto suo di sviscerare le questioni del giorno e di proporne con singolare splendore d evidenza, calore di facondia ed effusione di affetto, le soluzioni più sicure riducendole ai dettami delle dottrine cattoliche, discorre degli scioperi e della proprietà, da vero maestro, padre e pastore per guisa che la lettura sembra viva, sgorgargli dal cuore, e lascia nell’animo la persuasione e la soddisfazione della verità conosciuta…Le due opere se largamente diffuse in mezzo ai Padroni e agli Operai, basterebbero a far cessare le funeste lotte che li dividono, a spegnere gli odii, a comporre dissidi, a ristabilire la pace sociale con la fratellanza evangelica ”.
Monsignor Bonomelli mi risponde che è lieto della segnalazione, ma teme che le cose non stiano andando verso il meglio:”Se verrete a trovarmi mi farete un favore! E discorreremo di un mondo di cose. L’ora è grigia, i lampi guizzano; brontola il temporale e forse la gragnuola farà una non desiderata visita”. Non so se avrò salute e tempo per fare una visita al caro Vescovo, che con si suoi scritti si rivolge a “anime inquiete, turbate, tormentate dai grandi problemi religiosi”, le avvicina alla fede, ne converte non poche, eppure, come mi scrive nell’ultima lettera, “riceve biasimi e forti anche da Vescovi e pubblici. Ah, caro Piamarta! Quanto male ha fatto e fa certo spirito acre, fiero!”.
Attacchi indegni
Quello che mi rattrista è che ora gli attacchi si dirigono anche contro quel sant’uomo che è l’arcivescovo di Milano, il cardinale Ferrari, accusato anch’esso di modernismo. Quanto siamo lontani dallo spirito del Vangelo con queste accuse, insinuazioni, sospetti, che vengono gettati contro i fratelli nella fede e contro i Pastori. E per di più questi attacchi vengono da persone che si vantano di avere appoggi in alto! Dovrebbero venire qui in mezzo ai miei ragazzi questi sapienti che parlano di cose talmente alte, che perdono il contatto con la realtà. Se invece di dividere le forze, si unissero per servire i più poveri con la vera carità, sia intellettuale, sia operativa, come investirebbero al meglio il loro ingegno. Invece con la loro litigiosità seminano zizzania, con la loro aggressività vedono avversari là dove ci sono dei potenziali alleati per trovare soluzioni costruttive. Monsignor Bonomelli è un nostro benefattore e collabora con la nostra Libreria editrice Queriniana, alla quale ha affidata la stampa e diffusione del suo magistrale libro Il giovane studente. Riguardo alla mia richiesta di rifare una nuova edizione, aggiornata, di quest’ opera “di capitalissima importanza” per la gioventù, egli mi risponde: “Dovrei ringiovanirlo. Ma vi sono due difficoltà: la prima è gravissima, gli 80 anni con i loro regali soliti. La seconda affatto insuperabile. Se lo rifacessi come vorrei e dovrei, sarei un modernista e apriti o cielo! A questi lumi di luna mi tirerei addosso un uragano e qualche cosa di peggio. Le idee camminano, corrono, galoppano, precipitano e cosa sarà tra cinquant’anni? Noi due non ci saremo e basta… E quando farete una corsa a Cremona? C’è un mondo di cose da dire. Scrivetemi e ditemi quando”. La lettera termina con una richiesta di aiuto:”Una povera cieca mi scrive l’unita lettera. A Brescia potreste voi trovare un buco? Povera cieca ! Lo merita”. La maggior parte delle lettere si chiudono chiedendo aiuto. Solo la Provvidenza sa come è possibile venire incontro a tante necessità. Ma “la c’è la Provvidenza”!

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