da "i pensieri di padre Piamarta"
Nel grande corpo della Chiesa, Gesù Cristo è il capo e noi le sue membra, quindi, tutto quello che noi «facciamo» e «soffriamo» come membra di Gesù, essendo trasformato dalla carità, fa si che sia anche Gesù che «opera» e che «soffre». Anzi, faccio un' affermazione ancora più forte: è più quello che «fa» e «soffre» Gesù di quanto «facciamo» e «soffriamo» noi. Perciò, quanto entusiasmo dovrebbe entrare nelle nostre sante azioni, quanta rassegnazione, e quanta più gioia dovremmo scoprire nelle sofferenze della nostra vita... Abbiamo, quindi, un compagno nell'operare e nel soffrire. Si, Si!
Egli è il perseguitato e l'oppresso in quelli che per suo amore soffrono persecuzione e oppressione. E Lui che lavora, suda, e riceve ingiurie negli uomini apostolici che zelano per il suo regno. E Lui che nelle sue caste spose è insidiato; è in loro che Lui combatte perché mantengano illibato il giglio della loro purezza, e rimangano fedeli al giuramento fatto a Lui. Lui è spogliato e vilipeso nei suoi ministri, Lui è schernito nei suoi servi, Lui è oppresso nei poveri. Si può affermare con tutta verità che lo stesso Cristo trionfante in cielo è lo stesso che cammina e soffre in questa terra.
«Cristo è risuscitato e saremo simili a Lui nella risurrezione» (Rom. 5). E la ragione di questa affermazione è questa: la Chiesa è «il verissimo corpo di Gesù», noi «le verissime membra di Cristo». Allora è possibile che in un corpo organico qual è Gesù con la sua Chiesa, che la testa risusciti e le membra rimangano morte?
No! È necessario che il capo e le membra ritornino insieme risuscitate nella nuova Gerusalemme.
Egli è il perseguitato e l'oppresso in quelli che per suo amore soffrono persecuzione e oppressione. E Lui che lavora, suda, e riceve ingiurie negli uomini apostolici che zelano per il suo regno. E Lui che nelle sue caste spose è insidiato; è in loro che Lui combatte perché mantengano illibato il giglio della loro purezza, e rimangano fedeli al giuramento fatto a Lui. Lui è spogliato e vilipeso nei suoi ministri, Lui è schernito nei suoi servi, Lui è oppresso nei poveri. Si può affermare con tutta verità che lo stesso Cristo trionfante in cielo è lo stesso che cammina e soffre in questa terra.
«Cristo è risuscitato e saremo simili a Lui nella risurrezione» (Rom. 5). E la ragione di questa affermazione è questa: la Chiesa è «il verissimo corpo di Gesù», noi «le verissime membra di Cristo». Allora è possibile che in un corpo organico qual è Gesù con la sua Chiesa, che la testa risusciti e le membra rimangano morte?
No! È necessario che il capo e le membra ritornino insieme risuscitate nella nuova Gerusalemme.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.