LA PRESENZA DELLA CONGREGAZIONE SACRA FAMIGLIA DI NAZARETH NEL MONDO

lunedì 15 luglio 2013

289 - L'AMBIENTE

Giovanni Battista Piamarta: una vita per i giovani di Gabriele Filippini

É il 26 novembre del 1841. Nel cuore della vecchia Brescia, nel quartiere popolare che gravita attorno alla chiesa dei Santi Faustino e Giovita, patroni della città, c'è il solito via vai e il chiasso di ogni giorno: lavandaie e conciatori animano la strada centrale solcata da un corso d'acqua, una roggia detta enfaticamente fiume Garza. Graziosi ponticelli collegano i due lati della via, resa vivace dalla presenza di commercianti, venditori ambulanti, bande di ragazzini che non conoscono certamente l'obbligo scolastico. Né mancano osterie e bettole.
Nella vecchia casa a più piani che sorge proprio di fronte alla chiesa dei Patroni, che è anche parrocchiale, nasce un bambino, figlio di Giuseppe Piamarta e di Regina Ferrari, sposati dal 1836,
Lui è il tipico buon uomo dedito alla sua attività di barbiere. Non disdegna, però, fra una barba rasata e un taglio di capelli, bere un bicchiere di vino. E quando i bicchieri sono tanti Giuseppe diventa intrattabile.
Regina, invece, è una donna dolce e forte, dai solidi principi morali e di una pratica religiosa convinta e assidua, decisa nell'educare bene i figli, senza troppo concedere ai capricci infantili.
Il neonato è battezzato il giorno dopo, 27 novembre, nella cappella che funge da battistero, a ridosso della chiesa. Il piccolo viene chiamato Giovanni Battista e il sacerdote celebrante è don Luigi Apollonio, grande educatore e benefattore della Brescia del tempo.
La casa dei coniugi Piamarta è allietata da cinque nascite, ma in una epoca di alta mortalità infantile, solo Giovanni Battista e Luigi Francesco, nato nel 1850, riescono a sopravvivere.
 

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