LA PRESENZA DELLA CONGREGAZIONE SACRA FAMIGLIA DI NAZARETH NEL MONDO

martedì 2 luglio 2013

276 - “CI E' STATO REGALATO UN GIOIELLO DI PRETE”

Omelia del Vescovo monsignor Domenico Sigalini nella solenne celebrazione di Remedello - Brescia - nel Centenario della nascita la cielo di San Piamarta - (1913 -2013).


(...) Un gioiello di prete ci e‘ stato regalato da Dio ed è importante conoscerlo, entrare in contatto vivo con lui, ora che la chiesa lo proclama e venera santo. Ricordiamo una vita semplice, che ti lascia sempre stupito per come Dio costruisce le nostre storie personali e la storia della nostra società. Con i criteri puramente umani, chi poteva pensare che quel bimbetto gracile che nacque nel quartiere più popolare di Brescia negli anni difficili sia economicamente che politicamente del cuore dell'ottocento, sarebbe stato decisivo per la terra bresciana, la sua chiesa, la sua cultura, le sue
arti e il suo futuro? Dio fa le sue scelte, coinvolge liberamentepersone, chiama senza imporsi, costruisce con ciascuno di noi la storia dell’umanità. Non c’è liguaggio che tenga, non c’è luogo di nascita che decida, non c’è stato sociale che limiti. Dio cosi costruisce la storia nostra, quella di ciascuno e quella delle nazioni e società, quella stessa del mondo.

E Dio plasma i suoi gioielli con cura quotidiana, chiede molte collaborazioni, semina nella vita dei genitori, degli amici, conosce le nostre relazioni interpersonali, le invita ad alzare lo sguardo al cielo e alla storia, ad aprire il cuore, a fidarsi di Lui, ad ascoltare la sua Parola e a vederla costruire le vite di tutti. Giovanni Battista Piamarta si è lasciato affascinare dalla presenza di Dio, ha saputo abbandonarsi alla sua volontà, ha scelto la vera roccia su cui costruire il futuro dei giovani. Quante invece sono le nostre
acquiescenze alla moda, al lasciar correre, al fantomatico destino, al comodo giudizio che non c’è più niente da fare, alla sordità più assoluta di fronte alle invocazioni inespresse o urlate con disperazione del mondo giovanile e che oggi ci rimprovera il Piamarta. La nostra debolezza è una risorsa si ci fidiamo di Dio, come ha fatto don Giovanni Battista.
Non abbiamo bisongo di avere tutto chiaro sempre e subito, non dobbiamo inventare, ne’ imporre, ma solo da essere abbandonati al colloquio figliale con Dio. Era cosi anche Gesù, che s’è costruito una risposta definitiva di salvezza dialogando nelle notti con il Padre.


Ma Dio ha un'altra strada da farci percepire con la vita del p. Piamarta: l'amore alla chiesa, la fiducia decisiva nei suoi pastori, la fedeltà e la cura quotidiana per il popolo di Dio, nella pienezza dei suoi doni di grazia e nella sua sete di Dio. Dentro la vita della chiesa, in perfetta comunione con i confratelli, in dialogo costante con le istituzioni p. Piamarta ha inventato strade nuove di annuncio, modi innovativi di servizio alla città, percorsi significativi di fede rinnovata, opere capaci di esprimere la tipica fede della gente bresciana: contemplativa e attiva, orante e operante, radicata su principi saldi e proiettata su attività che li traducono e li rendono praticabili da tutti, scarse ed essenziali parole e conversazioni, decise e vivaci traduzioni nella concretezza
della vita. Non incantata nelle discussioni se scegliere Marta o Maria, ma dedicata a vivere contemplazione e azione senza discontinuità.

E oggi la sua famiglia di religiosi e religiose ha un compito arduo, ma bello ed entusiasmante: ridire con i giovani di oggi la passione di p. Piamarta per il regno di Dio, fatto ancora di contemplazione e azione, cultura e lavoro, assistenza e promozione, dialogo e proposta. preghiera e ardore di opere, sguardo al cielo e piedi ben radicati per terra, proposta di valori irrinunciabili e maniche avvolte nel costruire soluzione ai problemi, aiutare gli uomini a darsi dignità spirituale e creare con loro nuovecompetenze di lavoro.

 

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

Contatore per siti