LA PRESENZA DELLA CONGREGAZIONE SACRA FAMIGLIA DI NAZARETH NEL MONDO

giovedì 8 agosto 2013

304 - LA MISSIONE

Alcuni punti sulla missione
 
Piamarta non è un teorico dell’educazione, ma un educatore che riflette sulla sua particolare missione di dare dignità attraverso il lavoro a giovani che partivano sfavoriti nella vita.
 
L’educazione dei giovani al lavoro richiede infatti un senso positivo della fatica umana, una fiducia nella perfettibilità dell’uomo attraverso il riconoscimento e l’esercizio delle sue capacità.
 
Attraverso il lavoro ci si realizza, specie quando il lavoro corrisponde alle proprie attitudini. Il lavoro è anche miglioramento della persona, è occasione di scoprire e di applicare le proprie capacità, è fonte di soddisfazione quando è ben fatto.
 
Ogni giorno, dice padre Piamarta, quando passo a visitare le officine dei tipografi, fabbri, falegnami, sarti, panettieri, calzolai ecc., il mio cuore si riempie di gioia nel vedere tanti ragazzi che si preparano alla vita. Il pensiero che molti di essi sono stati tirati fuori dalla strada e da ambienti malsani corporalmente e spiritualmente, mi ripaga assai dei notevoli sacrifici che dobbiamo affrontare per loro.
 
Quanti ragazzi hanno raggiunto alti traguardi, pur partendo da condizioni sfavorevoli, per il fatto di non lasciarsi piegare dalle condizioni avverse. Un carattere tenace, non lamentoso, che non scarica sempre le colpe sugli altri, che non si lascia abbattere facilmente, che cerca sempre soluzioni alternative, è garanzia di buona riuscita nella vita.
 
Padre Piamarta educa attraverso il lavoro e al lavoro, immettendo il lavoro nel complesso della realizzazione dell’uomo nel suo cammino verso Dio. Nessuna idolatria del lavoro, ma valorizzazione del lavoro, fonte di sostentamento, di realizzazione personale, di miglioramento del mondo, di santificazione.
 
Per questo si rifà ai grandi maestri della tradizione cristiana, che hanno preso sul serio l’importanza del lavoro, a partire dal Maestro, che prima imparò la dura lezione del lavoro a Nazareth, per poterla poi diffondere nel corso dei secoli. E ne ha acquistato in semplicità e incisività.
 
Padre Piamarta parla spesso di Nazareth, dove conduce idealmente i suoi giovani, perché qui si impara il vero senso del lavoro, il “costruire dimore eterne, attraverso le provvisorie impalcature umane".
 
Qui si impara l'amore maturo, capace di dare e non solo di esigere. Qui si impara quello che serve per mantenere una famiglia e quello che serve per mantenerla unita. Qui si impara che cosa è utile per essere cittadini di questo mondo e quello che è necessario per essere cittadini del mondo futuro.
 
Padre Piamarta chiamerà la sua Congregazione, destinata a continuare la sua opera, “Santa Famiglia di Nazareth", volendola come una famiglia, che trasmettesse lo spirito di famiglia, di benevolenza, di servizio. La Santa Famiglia diventa dunque “la Famiglia per le famiglie", sia per quella religiosa, sia per quella con e per i ragazzi, sia per quella che i ragazzi un giorno formeranno.
 
I giovani, la famiglia, la società diventano per padre Piamarta i tre pilastri della sua infaticabile attività.
 
***
 
ll Santo Padre l'ha proposto come modello esemplare agli educatori, l'ha dato come padre ai giovani, I‘ha presentato come intercessore per le famiglie, l‘ha offerto come protettore dei lavoratori.
 

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