LA PRESENZA DELLA CONGREGAZIONE SACRA FAMIGLIA DI NAZARETH NEL MONDO

sabato 25 agosto 2012

51 - UN SANTO CHE ONORA BRESCIA

La notizia che il prossimo anno Padre Giovanni Piamarta sarà proclamato santo non può che rallegrare Brescia, città e provincia, perché è un santo che esprime le migliori qualità della nostra gente. Chi l’aveva ben conosciuto, come il suo primo collaboratore, poi vescovo ausiliare di Brescia, Mons.Emilio Bongiorni, aveva detto di lui:” Non ricordo d’aver conosciuto un temperamento più bresciano del suo”, per la sua creatività, il suo coraggio e la fortezza nel portare avanti le sue imprese”. Piamarta è nato a Brescia, è cresciuto a Brescia, è vissuto e operato a Brescia, ha inciso notevolmente nel tessuto della città e provincia, sentendosi sempre appartenente alla società e alla Chiesa bresciana.

Soprattutto ha amato la sua città, lavorando intensamente per renderla migliore, con attenzione speciale alla promozione “materiale e morale” della gioventù più bisognosa.

Un amore il suo operoso, attivo, disposto a pagare in prima persona, tenace e lungimirante: doti che erano riconosciute alla nostra gente.

Ha preferito i fatti alle parole. Ha compiuto sobrie ed esatte diagnosi sulla situazione della società, dedicando la maggior parte suo tempo a trovare soluzioni. Avendo compreso che il punto debole della società del suo tempo stava diventando la famiglia, prima di piangere sulla tristezza dei tempi, ha pensato che per farsi una famiglia occorreva avere dei mezzi per formarla, che ai giovani senza mezzi occorreva insegnare un lavoro qualificato, che senza la formazione di un carattere forte non si potevano affrontare le difficoltà della vita, che senza il senso di responsabilità delle proprie azioni non è facile costruire qualche cosa di significativo. E infine che la formazione religiosa della coscienza poteva garantire serietà e stabilità, oltre che dare il senso della meta e della direzione per raggiungerla.

E si è letteralmente buttato in questa impresa,con un coraggio impressionante, che derivava non solo dal suo temperamento “tutto fuoco, tutto entusiasmo”, ma soprattutto dalla sua fede incrollabile che quella era la sua missione che Dio gli aveva affidato, per la quale valeva la pena di spendersi fino all’ultimo, perché “quello che avete fatto a uno di questi piccoli l’avete fatto a me”.

In Padre Piamarta si constata l’alleanza tra santità personale e miglioramento sociale, una santità che si esprime nella mano che soccorre prima di dire la parola che aiuta, dal momento che non vuole essere giudicato come il servo del Vangelo che va a seppellire, per pigrizia o per ignavia, il talento ricevuto.

In Padre Piamarta è tutta la Chiesa bresciana che si rallegra per avere formato una persona che ha mostrato ad altri contesti anche lontani , attraverso i suoi continuatori che hanno “esportato” il suo spirito, le qualità di una fede che non solo insegna il Vangelo, ma lo mostra operativo e benefico nella società, attraverso l‘individuazione delle piaghe da curare e della dignità da promuovere.

A cento anni della sua morte, questo riconoscimento onora Brescia e quella parte ancora cospicua della sua gente, che applaude a chi non pensa di essere solo al mondo, ma si sente responsabile, in qualche misura, anche del suo prossimo.
padre Pier Giordano Cabra

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