LA PRESENZA DELLA CONGREGAZIONE SACRA FAMIGLIA DI NAZARETH NEL MONDO

domenica 30 settembre 2012

91 - UNA SALUTE COMPROMESSA

Brescia, 29 maggio 1909

Da tempo la mia salute vacilla. “Affanno al petto per irregolarità di cuore, sciatica dolorosissima alla gamba destra, ribellione dello stomaco a qualsiasi sorta di cibo, insonnia di notte”: sono diventate la mia costante compagnia. Sono arrivato al sessantottesimo amo di vita e già sento vicina la morte.
“I medici mi hanno imposto un assoluto e rigoroso riposo tanto che durante l’ultimo inverno ho dovuto abbandonare le confessioni al Seminario e alle Suore di Maria Bambina”.
I bravi miei confratelli si stanno preoccupando fin troppo di me. Penso che siano stati loro a convincere il Vescovo di impormi di limitare ulteriormente la mia attività. Infatti egli mi scrive che è suo “vivo desiderio che concentriate la vostra attività nell’Istituto, lasciando le altre opere e specialmente il Confessionale”.

Al Vescovo ho risposto immediatamente:”Il desiderio di V. Eccellenza vale per me un vero comando e perciò non ho esitato un istante a mandare alla Rev. ma Superiora di S. Maria Bambina la mia irrevocabile rinuncia all’ufficio assunto. Solo mi permetto chiedere se devo ritirarmi anche dall’impegno di confessore dei chierici del vicino San Cristo e sarà prontamente obbedito” Il ministero delle confessioni è faticoso, ma quanto bene si può fare! Mi dispiacerebbe lasciarlo del tutto. Ma devo proprio rassegnarmi, anche per un “segno” che mi è capitato in questi giorni.
Stavo ritornando dalle suore di Maria Bambina della Capitanio, quelle fuori città, accanto alla ferrovia Milano-Venezia, quando “venni rovesciato lungo e disteso a terra sotto il cavallo delle suore furiosamente imbizzarrito. L’unico mio pensiero nel cadere fu questo:Ora io sono morto o rovinato per tutta la vita. Con stupore altissimo delle guardie di finanza (eravamo giunti alla prima fermata daziaria) e di un altro gruppo di soldati a cavallo che si fermarono ritenendomi completamente rovinato, videro invece che io mi levai calmo, calmissimo, sine macula. Essi non sapevano persuadersi che io ne fossi risultato incolume, non volevano credere ai loro occhi e dissero che “è un vero miracolo”, e tale lo ritengo io stesso, essendomi trovato disteso sotto la carrozza e al cavallo giovane, ungherese e furioso all’eccesso. Celebrai l’indomani la messa di ringraziamento alla Vergine. E’ un grosso debito che ho contratto con la Madonna delle Grazie”.

Dalla città

Dalla città vengono notizie di segno diverso: in campo politico “si respira alquanto dopo lo splendido successo dei nostri candidati al Parlamento e ce ne ripromettiamo ottimi risultati”. I due primi deputati sono Giovanni Maria Longinotti, cresciuto all’ombre di Padre Bonsignori e Livio Tovini, figlio dell’indimenticabile Giuseppe Tovini. Ma c’è da preoccuparsi per le vocazioni: “Dalla città di Brescia, che fornì sempre alla diocesi un numero copioso di sacerdoti, ora in due anni non ha dato al Seminario che soli due chierici, e dire che conta circa settantamila abitanti: un sintomo desolatissimo” della situazione di Brescia. Ho accolto con soddisfazione la nomina di Monsignor Giacinto Gaggia a Vescovo Coadiutore del nostro Vescovo Monsignor Corna Pellegrini. Di ritorno da Roma, dove è stato consacrato, è stato festeggiato alla stazione ferroviaria di Remedello dal suo compagno di scuola P.Bonsignori, accorso con tutti gli alunni a complimentare il nuovo Presule. Bisogna dire che “la nomina fu da tutti accolta con vera gioia”

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