Giovanni Piamarta, che non a caso qualcuno definisce e proclama “amico dei giovani”, sarà ospite gradito dei “giovani” che affollerarmo Rimini dal 18 al 24 agosto per partecipare al tradizionale Meeting.
Piamarta arriverà sull’Adriatico col suo carico di simpatia e di impegni che la mostra “Fare bene il Bene”, allestita in occasione della sua Canonizzazione, ha proficuamente illustrato e spiegato. Proprio quella mostra, ulteriormente arricchita, grazie al Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, il cardinale Giuseppe Amato, avrà spazio e occasione di proporre la figura di San Piamarta alla luce del tema che il Meeting ha scelto come filo conduttore della sua proposta: “l’uomo”, anzi, “l'emergenza uomo”. Vale a dire, l’uomo nel suo bisogno di esistere come realtà unica ed irripetibile, l’uomo
nella irriducibilità del suo desiderio, l’uomo che sente che ciò da cui è definito e caratterizzato è la libertà.
Piamarta arriverà sull’Adriatico col suo carico di simpatia e di impegni che la mostra “Fare bene il Bene”, allestita in occasione della sua Canonizzazione, ha proficuamente illustrato e spiegato. Proprio quella mostra, ulteriormente arricchita, grazie al Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, il cardinale Giuseppe Amato, avrà spazio e occasione di proporre la figura di San Piamarta alla luce del tema che il Meeting ha scelto come filo conduttore della sua proposta: “l’uomo”, anzi, “l'emergenza uomo”. Vale a dire, l’uomo nel suo bisogno di esistere come realtà unica ed irripetibile, l’uomo
nella irriducibilità del suo desiderio, l’uomo che sente che ciò da cui è definito e caratterizzato è la libertà.
Chi conosce la storia di Giovanni Battista Piamarta sa che egli è stato uomo libero e prete coraggioso: uomo libero, pronto a rischiare tutto ciò che possedeva per difendere il diritto dei “suoi ragazzi” di formarsi al lavoro e di avere pari diritti, per dare un volto agli emarginati e voce a chi non aveva la possibilità di far udire il suo lamento e il suo pensiero; prete coraggioso, pronto a perdonare, ad amare, ad accogliere, a distribuire misericordia e a regalare speranza, soprattutto pronto a testimoniare il Vangelo “da cui - scriveva nei suoi appunti - tutto deriva e tutto si espande”.
Padre Piamarta, che nell'oratorio aveva ricevuto la sua prima e sostanziale formazione, scelse quattro ragazzi della città più povera - “ragazzi di strada” -, si direbbe oggi - e diede vita ad un'opera - gli Artigianelli - che ancora adesso non smette di stupire. Avendo misurato i bisogni, Piamarta immaginò una “rivoluzione” fondata sul lavoro utile. A chi lo interrogava sul come fare, rispose: “Dobbiamo aiutare i ragazzi a diventare « buoni artigiani, dobbiamo regalare loro la possibilità di imparare un mestiere che li renda autonomi e indispensabili alla società”. Cioè, secondo i parametri a cui fa riferimento il prossimo Meeting di Rimini, “uomini veri e liberi”.
La mostra, che racconta la straordinaria esistenza di San Piamarta, senza altra pretesa se non quella di essere considerata un’utile testimonianza, se appena si vuole può
essere occasione di incontro e di confronto. Magari per scoprire, in sintonia con ciò che gli organizzatori del Meeting mettono a premessa della loro proposta, che “le differenze di cultura e di tradizioni sono solo l'espressione di modalità diverse con le quali ogni uomo, ma anche ogni popolo, ha utilizzato gli incontri che il destino e la storia gli hanno offerto, nel tentativo di affrontare la questione della vita e di dare risposta ragionevole a quel bisogno di verità e a quel desiderio di senso che è iscritto nel cuore di ciascuno”.
“Fare bene il Bene”, titolo della mostra che sarà portata a Rimini, sarà anche il modo “Piamartino” per dire ai giovani e alle migliaia di curiosi che aflolleranno i padiglioni del Meeting, che in fondo basta poco per costruire una buona “città per l’uomo”: basta “Fare bene il Bene”, cosi come lo ha fatto Giovanni Battista Piamarta, così come lo hanno fatto migliaia di santi e un’infinita schiera di uomini di buona volontà’.
La mostra, sulla base del progetto pensato e realizzato per celebrare la figura di San Giovanni Battista Piamarta in occasione della Canonizzazione e del primo centenario della morte, si compone di una quarantina di panelli, di materiali e supporto video, attraverso i quali vengono ricostruite in ordine cronologico le tappe salienti della sua vita.
Padre Piamarta, che nell'oratorio aveva ricevuto la sua prima e sostanziale formazione, scelse quattro ragazzi della città più povera - “ragazzi di strada” -, si direbbe oggi - e diede vita ad un'opera - gli Artigianelli - che ancora adesso non smette di stupire. Avendo misurato i bisogni, Piamarta immaginò una “rivoluzione” fondata sul lavoro utile. A chi lo interrogava sul come fare, rispose: “Dobbiamo aiutare i ragazzi a diventare « buoni artigiani, dobbiamo regalare loro la possibilità di imparare un mestiere che li renda autonomi e indispensabili alla società”. Cioè, secondo i parametri a cui fa riferimento il prossimo Meeting di Rimini, “uomini veri e liberi”.
La mostra, che racconta la straordinaria esistenza di San Piamarta, senza altra pretesa se non quella di essere considerata un’utile testimonianza, se appena si vuole può
essere occasione di incontro e di confronto. Magari per scoprire, in sintonia con ciò che gli organizzatori del Meeting mettono a premessa della loro proposta, che “le differenze di cultura e di tradizioni sono solo l'espressione di modalità diverse con le quali ogni uomo, ma anche ogni popolo, ha utilizzato gli incontri che il destino e la storia gli hanno offerto, nel tentativo di affrontare la questione della vita e di dare risposta ragionevole a quel bisogno di verità e a quel desiderio di senso che è iscritto nel cuore di ciascuno”.
“Fare bene il Bene”, titolo della mostra che sarà portata a Rimini, sarà anche il modo “Piamartino” per dire ai giovani e alle migliaia di curiosi che aflolleranno i padiglioni del Meeting, che in fondo basta poco per costruire una buona “città per l’uomo”: basta “Fare bene il Bene”, cosi come lo ha fatto Giovanni Battista Piamarta, così come lo hanno fatto migliaia di santi e un’infinita schiera di uomini di buona volontà’.
La mostra, sulla base del progetto pensato e realizzato per celebrare la figura di San Giovanni Battista Piamarta in occasione della Canonizzazione e del primo centenario della morte, si compone di una quarantina di panelli, di materiali e supporto video, attraverso i quali vengono ricostruite in ordine cronologico le tappe salienti della sua vita.
La mostra sarà allestita negli spazi della fiera riminese e resterà aperta per tutta la durata del meeting. Martedì 20 agosto nel corso di una tavola rotonda pervista alle ore 11.15, la mostra sarà opportunamente spiegata. Alla tavola rotonda parteciperanno sua eminenza il card. Angelo Amato (prefetto della Congregazione per la causa dei Santi), padre Enzo Turriceni (Superiore generale della Congregazione piamartina), il professor Vincenzo Cova (Docente di Storia economica all’Università Cattolica di Milano), padre Rosino Gibellini (Direttore letterario dell'Editrice Queriniana) e il curatore professor Gabriele Archetti (dell'Università Cattolica di Milano).
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