LA PRESENZA DELLA CONGREGAZIONE SACRA FAMIGLIA DI NAZARETH NEL MONDO

sabato 7 novembre 2015

383 - I MIEI NEMICI

46. Dal “Diario” di Padre Piamarta di Pier Giordano Cabra

Mi dicono che non possono credere che io abbia dei nemici, perché non ho fatto del male a nessuno ed anche perché perdono facilmente a tutti. Eppure ho anch’io i miei acerrimi nemici, che devo combattere con vigilanza e vigore, sia privatamente che pubblicamente, sia in me che negli altri.

La triade malefica

I miei sono i tre nemici classici del cristiano, una vera triade pericolosissima, che si nasconde e si camuffa spesso da angelo della luce e che deve essere smascherata. Il primo nemico è il mondo con tutte le sue seduzioni, le sue massime paganeggianti, i suoi detestabili esempi. Ne siamo immersi sino alla punta dei capelli e non ci accorgiamo neppure della sua capacità di insinuarsi nella nostra fantasia e nelle nostre valutazioni.

Il secondo nemico è la carne, cioè il disordine interiore, le nostre passioni non facilmente governabili, i nostri vizi, soprattutto la superbia e l’egoismo. Le nostre decisioni sono spesso prese e guidati dalle ragioni della carne.

Il terzo è il demonio, l’avversario, colui che prima ci induce a trasgredire e poi ci accusa con sensi di colpa. E’ lui che getta dei dubbi sulla bontà di Dio e sulla sua legge. E’ lui che insinua che abbiamo diritto a vivere la nostra vita e che non vale la pena di ascoltare le chiacchiere retrive e superate della Chiesa.
Questa triade è una centrale di pressione per rendere bello e attraente il peccato, per farlo apparire innocente e, spogliato dalla sua drammaticità, mettere in ombra il fatto che esso è la più grande disgrazia che possa capitare a un figlio di Dio, perché lo allontana dal Padre.

Orrore

Mi dicono che quando parlo del peccato divento terribile e incuto paura. Per chi sa qual è il nostro destino eterno, il vero nemico è quello che ci fa perdere la meta, cioè l’amicizia e la comunione con Dio, fonte della vita. Il nemico da combattere e da cui bisogna metter in guardia è la “triade malefica” che spinge a vivere senza riferimento a Dio, a diffidare di Lui, a pensare che è meglio organizzare la nostra vita secondo i nostri criteri , i nostri gusti, le nostre opinioni. E’ vero: ho orrore del peccato e cerco di trasmetterlo con tutte le mie forze: ma come è possibile non avere orrore del suicidio?

Liberazione

Eppure l’orrore per il peccato non è l’ultima parola che devo dire, dal momento che il vangelo è la buona novella della liberazione dalle forze distruttrici del male. Il Signore è venuto infatti per liberarci da questa triade malefica: alla forza di seduzione del mondo oppone il suo esempio e la sua parola. Alla potenza delle passioni presenta il rimedio della sua Passione da meditare e da ricevere nei sacramenti, alla menzogna diabolica risponde con la verità della sua risurrezione, sigillo di Dio a quello che Lui ha detto e ha fatto, e garanzia del suo perdono.

Desidero che i miei ragazzi vivano lieti: per questo apro loro gli occhi sui pericoli e mostro le vie della gioia, una via sempre percorribile, anche dopo averla smarrita.

Se qualche volta li rattristo è perché li voglio vedere lieti di quella gioia che li può accompagnare per tutta la vita. Signore aiutami a farli contenti, a guidarli con saggezza, mostrando quanto sia bello conoscerti, amarti e servirti, per cominciare a gustare qui e ora dei sorsi, quasi un aperitivo, della tua gioia.

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